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Giugno 1, 2016Le aziende cambiano e l’onda lunga della crisi sta cambiando i parametri: come star dietro a questa evoluzione? Dando per scontate le competenze tecniche, sono altri tipi di “skill” che fanno davvero la differenza nel momento in cui ci si presenta sul mercato del lavoro e il World Economic Forum ha voluto semplificare con un video la top10 delle capacità richieste a tendere. Ce lo racconta Monica D‘Ascenzo sull‘articolo pubblicato sul Sole24Ore
Le aziende cambiano e l’onda lunga della crisi sta cambiando i parametri: come star dietro a questa evoluzione? Dando per scontate le competenze tecniche, sono altri tipi di “skill” che fanno davvero la differenza nel momento in cui ci si presenta sul mercato del lavoro e il World Economic Forum ha voluto semplificare con un video la top10 delle capacità richieste a tendere.
Scorriamo la classifica dal fondo:
10) Flessibilità cognitiva: in altre parole si tratta di una delle funzioni esecutive, capacità che entrano in gioco quando si deve rispondere a situazioni non consuete. Nel dettaglio, si intende la flessibilità di risposta, cioè l’abilità di attuare comportamenti diversi in base al cambiamento di regole o del tipo di compito.
9) Negoziazione: si dà spesso molta importanza strategica a questa capacità, ma spesso ci si trova a improvvisare nel momento in cui bisognerebbe esercitarla. La negoziazione, invece, è un’attività strategica per creare benessere economico e relazionale, a livello aziendale come individuale, perché incide: sul conto economico, sulla reputazione e sull’autorevolezza.
8) Service orientation: si tratta di una predisposizione all’essere utile, premuroso, attento e collaborativo. E molto spesso è un tratto più femminile che maschile.
7) Capacità di giudizio e di prendere decisioni: si tratta di una capacità necessaria soprattutto per i leader. E’ necessario saper condividere e ascoltare, ma al momento opportuno anche saper decidere l’indirizzo verso cui andare. E in momenti di crisi è ancora più arduo ma necessario.
6) Intelligenza emotiva: capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni. Sembra superfluo ma per scegliere il momento giusto e l’atteggiamento giusto, che si sia capi o matricole, l’intelligenza emotiva può fare davvero la differenza.
5) Capacità di coordinarsi con gli altri: il lavoro in team è andato via via acquisendo un’importanza sempre più forte all’interno delle strutture lavorative. Saper lavorare in team prevede il saper organizzare il proprio lavoro, sapersi dare delle priorità e saperle cambiare se necessario, sapersi inserire in un flusso di lavoro. Il tutto può incontrare ostacoli, momenti di crisi, interruzioni, inefficienze a cui si deve essere capaci di far fronte.
4) Gestione delle persone: nel fare carriera è certamente una delle prove più complicate da superare, perché non si tratta solo di organizzare una struttura di lavoro, ma di saper gestire, motivare, valorizzare e quando serve riprendere chi lavora per te. E’ una capacità che richiede intelligenza emotiva e capacità di prendere decisioni. Non è affatto da sottovalutare ed è altamente time consuming se perseguita con attenzione.
3) Creatività: Può sorprendere il fatto che il Wef abbia posto al terzo posto questa capacità, ma se si guarda agli ultimi anni si capisce che solo soluzioni innovative potevano far la differenza all’interno di un sistema economico in crisi. Nel corso della propria carriera si rischia di perdere progressivamente questa capacità e per questo sempre di più i manager incoraggiano l’inserimento di persone molto giovani nei team. Possono non portare l’idea giusta, ma sicuramente sono da stimolo per la visione nuova. I giovani, dal canto loro, non devono dimenticare il coraggio di sapersi fare avanti.
2) Pensiero critico: che non vuol dire capacità di essere contro a priori, ma si tratta di un pensiero caratterizzato dai processi mentali di discernimento, analisi, e valutazione. Da Wikipedia: “il pensiero critico trae informazionidall’osservazione, l’esperienza, il ragionamento o la comunicazione. Il pensiero critico si fonda sul tentativo di andare al di là della parzialità del singolo soggetto: i suoi valori fondamentali sono la chiarezza, l’accuratezza, la precisione e l’evidenza”.
1) Complex problem solving: nessuno vuole problemi, tutti vogliono soluzioni. Soprattutto i vostri capi e soprattutto se i problemi sono complessi. In una situazione economica sempre più complessa, che richiede un’alta capacità diflessibilità e di adattamento e lettura di nuove situazioni, la capacità di riuscire a sbrogliare situazioni complesse e di riuscire a individuare una soluzione diventa fondamentale.