Cisco è una delle aziende più all’avanguardia in Italia per le politiche sui dipendenti, vincitrice per tanti anni consecutivi del Great Place to Work. Tra i temi su cui siete particolarmente forti ci sono Parità di Genere, il focus sui Giovani e i progetti sulla Transizione Digitale e il lavoro ibrido.
Quali sono le principali sfide che hai oggi come People and Community Country Lead Cisco Italia?
Se dovessi sintetizzare le principali sfide che mi trovo oggi ad affrontare nel mio ruolo ti direi: “Future of Work” . Una parola molto sentita negli ultimi due anni, a volte abusata, ma che di fatto sta mettendo in discussione tante aziende e i loro modelli organizzativi. Personalmente in cisco questa sfida la traduco su tre principali aree di focus:
- Collaboration & Learning: identificazione delle nuove modalità di collaborazione e apprendimento, sperimentando e co- progettando iniziative e rituali per favorire e accelerare il cambiamento.
- Leading: Identificare nuovi stili, pratiche e approcci di leadership che possano supportare i leader a guidare nuove direzioni strategiche e a coinvolgere i team, favorendo il movimento interno e lo sviluppo professionale delle persone.
- People Engagement: Definire iniziative locali per attrarre e trattenere i talenti, migliorando l’employee experience e aumentando le sinergie tra i team.
Quali sono le criticità che devono affrontare i vostri People Manager oggi?
L’ho un po' anticipato nella domanda precedente: la criticità maggiore che vedo per i People Manager è di identificare e interiorizzare nuove modalità di leadership di interazione e coinvolgimento delle persone, considerando due aspetti importanti:
- Nuovo modello di business: Cisco da qualche anno ha avviato un processo di transizione verso il Software & Cloud che stravolge totalmente il modello tradizionale di business. Questo ha un impatto sui processi, sui nuovi ruoli, sulle modalità di ingaggio e vendita, ma soprattutto sul mindset.
- Generation gap: I People Manager in Cisco si trovano a gestire nuove generazioni con valori e un approccio al lavoro molto distante. E’ fondamentale trovare un dialogo e comprendersi reciprocamente per attrarre e trattenere i talenti.
Parliamo di cosa stiamo facendo insieme. Tra gli argomenti che emergono nelle sessioni di coaching ci sono 1) Comunicazione efficace 2) Visibilità, Personal Branding e Carriera e ultimo, ma non per importanza, 3) Conflitti e Negoziazione. Come il Coaching è utile ad un'azienda complessa come Cisco nello sviluppo di queste tematiche?
È importantissimo è il ponte che collega le priorità strategiche dell’azienda sulle persone. Aiuta a collegare quelli che sono i purpose personali con quelli dell’azienda.
C’è qualcosa che ti ha colpito particolarmente del nostro modello di Consulenza Strategica? La vicinanza e l’attenzione verso le persone, la conoscenza approfondita di Cisco.
Sul primo punto, Parità di genere, noi siamo molto sensibili all’argomento essendo un’Impresa femminile e lo siamo ancora di più nel concreto alla luce anche dell’uscita della PdR UNI che pone l’attenzione sui KPI di misurazione delle iniziative delle aziende.
Cosa significa oggi per te nel tuo ruolo Parità di Genere?
Personalmente, mi ritengo una persona fortunata. Cisco è un’azienda molto attenta alla diversità in generale, partendo proprio dalla propria purpose che è quella di creare un futuro inclusivo per tutti. Questa purpose non è mai stata così rilevante.
Sappiamo di avere da una lato una grande opportunità ma anche una grande responsabilità per colmare il divario crescente di disuguaglianza, intolleranza e ingiustizia che abbiamo nel mondo di oggi.
E come organizzazione aiutiamo a colmare questo divario in primis attraverso la tecnologia, ma anche attraverso l'impegno verso la responsabilità sociale d'impresa e la giustizia sociale che i nostri team portano nelle nostre comunità. Nello specifico, quando parliamo di Parità di genere credo che oltre a garantire una parità di trattamento interno ci debba essere un forte impegno verso il coinvolgimento di tutti, perché questo non è un tema solo delle donne, riguarda tutti.
Un forte impegno va inoltre dedicato verso l’esterno con un focus particolare su iniziative di accelerazione delle carriere femminili nel mondo tech e sulla motivazione delle giovani donne a considerare le materie STEM ascoltando direttamente i modelli di ruolo femminili di ispirazione.
Un Progetto di recente l’abbiamo fatto con la Community ECN sul tema “cosa significa per te carriera professionale”: quali sono le politiche oggi sui Giovani? Di cosa hanno bisogno?
Non so dare una risposta precisa e non vorrei cadere nella retorica o stereotipi, ma per quella che è la mia esperienza, noto una generazione con valori e approcci completamente nuovi. La carriera professionale gli interessa ma ben bilanciata con il loro worklife balance.
Appaiono sicuri e determinati ma spesso nascondono insicurezze. Bisogna prima capirli, ascoltarli, perché a volte sono fragili, e forse hanno delle fragilità che noi nascondevamo, perché forse manifestavamo altri bisogni, e quindi altri comportamenti. In Cisco abbiamo dei piani specifici per i giovani: dal CSAP un Post graduate program che ha l’obiettivo di formarli e inserirli in azienda in un programma internazionale ad Amsterdam alla community ETC (Emerging Talent @ Cisco) dedicata alle giovani generazioni e ai millennial con un focus specifico sulla loro crescita nel rispetto del aging diversity.
Al di la delle differenze, credo che la cosa più importante sia quella di stabilire un dialogo una collaborazione tra le diverse generazioni per evitare l’isolamento tra generazioni diverse.
In merito alla Transizione Digitale e il lavoro ibrido, questi temi sono collegati alla consapevolezza e la necessità di creare relazioni efficaci anche a distanza. Quali sono le criticità? Come possiamo dare un contributo visto che è un argomento chiave anche dei percorsi di Coaching?
La transizione digitale e il lavoro ibrido non sono una novità per noi. All'inizio del 2020, quando tutta la nostra azienda è passata in remoto, la transizione non è stata in realtà così difficile come poteva sembrare. Ma la pandemia ha cambiato il modo in cui percepiamo il mondo oggi. e non torneremo in ufficio né utilizzeremo lo spazio fisico come prima.
In questo contesto, invece di forzare un ritorno alla normalità, per noi questo ha significato cogliere un'occasione unica per ripensare il futuro del lavoro, con un chiaro obiettivo “sostenere un'esperienza inclusiva per tutti i dipendenti, indipendentemente dal luogo di lavoro e dall'ambiente” e sperimentando nuove modalità di collaborazione e modalità di apprendimento.
E dopo un anno di sperimentazione il bilancio è sicuramente positivo, ma due sono le criticità maggiori che vedo in questo contesto:
-
- Isolamento delle persone con un impatto negativo sul loro benessere e sulla produttività aziendale
- Mancanza di chiarezza sui nuovi modelli organizzativi e ruoli focalizzati all’engagement delle persone
Per concludere, stante le riflessioni che abbiamo condiviso, quali progetti vedi insieme per il futuro?
Continuare ad affiancare le persone di Cisco in percorsi di learning e coaching, come partner in grado di fare da ponte tra i bisogni delle persone e le strategie aziendali.